Non sono una persona sana di testa. Tutto ciò che trovate scritto e che leggete è frutto e succo della mia testolina malata nonchè attimi della mia vita. Siete gentilmente invitati a sbirciare in queste pagine, commentare e non 'spacciare' in rete le cose come vostre..

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Momenti di me, per me

Son le nove del mattino, piove.
Scendo le scale ancora assopita e mi voglio fare una doccia. Giro le manopole per trovare la giusta combinazione di caldo-freddo che mi piace. Intanto mi svesto mentre mi guardo allo specchio, narcisista come sono analizzo ogni centimetro della mia candida pelle. Porto i segni del tuo amore: strisce rosse percorrono la schiena e i polsi son ancora doloranti. Mi sfilo gli ultimi indumenti: il reggiseno ha il profumo dei miei seni, tondi, lisci e abbondanti. Gli slip invece profumano di te, del tuo regalo. Li annuso e come un dejavù il ricordo di questa mattina si fa vivo.
..carne, gemiti, sudore..
Entro in doccia e chiudo le porte scorrevoli mentre un getto d'acqua mi percuote dalla testa. I ricci che giravi tra le dita stamane si sciolgono distendendosi sulle mie spalle, i seni ancora ricordano le tue sapienti mani, e la mia intimità che chiedeva una piccola pausa ora si gode queste carezze tiepide di acqua, sapone e delle mie mani.
Esco dopo essermi risciacquata con uno spruzzo gelido che mi fa ritornare al presente. Attraverso il corridoio ed entro nella nostra stanza. Il parquet emana vibrazioni e attraversandolo con i piedi ancora umidi sento le venature del legno che mi solleticano. Sul letto ancora il cuscino a cui mi avvinghiavo e al quale trasmettevo il mio calore. Un'altro flash:
..capezzoli stretti, corde, mani nude..
Mi distendo un'attimo per capacitarmi che questo ricordo non fosse frutto della mia mente.
Con un gesto smaliziato prendo la confezione della crema, apro il vasetto e ci infilo due dita. Percorro le gambe, dai piedi all'inguine con gesti lenti e circolari, la mia pella arida assorbe ogni goccia con avidità. Ne spalmo un po' anche sulle braccia per poi finire sui seni e sulla pancia. Ora la mia pelle è liscia, profumata e pronta per nuovi momenti.
Apro il cassetto della lingerie, prendo il completino nero con i nastri di raso. Lo indosso e ricordo il giorno in cui me lo hai regalato, ed io quasi timida nell'indossarlo. Oramai come una gatta mi infilo la guepiere, sicura nei miei movimenti ma docile per non rompere il tulle; con altrettanta destrezza mi infilo le calze, mentre le srotolo percorro quelle gambe che ti piace tanto annusare. La pioggia incessante batte sul tetto, chiudo gli occhi e sento ancora il tuo profumo. Ho voglia di me. Con un balzo mi stendo sul cuscino. Apro leggermente le gambe e la mia mano scivola quel tanto da farmi percorrere la schiena d'un brivido, quel tanto che mi basta per accendere quella scintilla. Dita esperte esplorano la carne, che pulsa, si bagna e un primo gemito quasi non voluto esce dalla mia bocca. Labbra carnose vengono umettate dalla mia lingua, vorrei le tue labbra da baciare, adesso.
Mi avvicino le ginocchia al viso. La vista della mia pelle che si intravvede dal pizzo delle calze mi fa sentire più donna. 
La tua donna.
Con il ricordo di te stamane nella mia mente porto alla fine questi momenti. Il mio respiro affannato si placa, il corpo smette di tremare. Accendo una sigaretta e mi lascio andare nei miei pensieri.
Momenti di me, donna indifesa.
Momenti di me, donna che sa quel che vuole.






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