Dannatamente innamorata
del suo pizello,
paffuto e sornione
è accovacciato di lato,
dalla sua rosa di pelle
mi sorride.
Inerte fino al mio passaggio
si risveglia e mi dona una gocciolina,
quasi a volermi far tenerezza
con una lacrima sulla sua guancia.
Osservo le palle
ancora raggrinzite,
vivono di vita propria,
sembra stiano trepidando
per sprigionare energia.
Come in una giornata di primavera
che fa sbocciare i fiori al primo sole,
la mia lingua
lo fa ergere riempendomi la bocca.
Vene in rilievo
spiccano facendomi sentire
tutta la sua lunghezza
fino al bordo della cappella,
che rossa e lucida
sbatte nella mia gola.
Conoscendolo bene
posso decidere come farti venire
e quando riempirmi la bocca di caldo seme.
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