In questo pomeriggio grigio,
dalla finestra si sente il fruscio della macchine che passano,
la pioggia che ticchetta sui vetri.
Guardo fuori, nebbiolina.
apro l'armadio,
prendo lo scrigno rosso
e scelgo un oggetto x divertirmi.
Mi sdraio sul letto,
mi accarezzo, allargo le cosce,
struscio sul mio pelo il Lello,
quello viola, il mio preferito,
lo faccio scorrere piu' volte,
lo porto alla bocca e lo umetto per bene.
Inginocchiata sulla morbida trapunta,
inizio a penetrarmi e a scoparmi..
prima lentamente per sentire le venature
poi accendo la vibrazione,
mi tocco il clitoride,
inizio a sgrillettarmi
e da lì inizio a fottermi
piu' forte, e piu' profondamente
quasi a farmi male, fino a farmi venire.
Ansimo con qualche gridolino,
sento il mio cuore battere forte.
Rimango sdraiata qualche minuto
continuando ad accarezzarmi
e a leccarmi le dita intrise della mia linfa
finchè il respiro a poco a poco ritorna normale.
Mi alzo e mi affaccio al balcone
dentro me l'arcobaleno sta svanendo
e come fuori la finestra
la nebbiolina si riprende la mia mente..
Non sono una persona sana di testa. Tutto ciò che trovate scritto e che leggete è frutto e succo della mia testolina malata nonchè attimi della mia vita. Siete gentilmente invitati a sbirciare in queste pagine, commentare e non 'spacciare' in rete le cose come vostre..
p.s.: parte delle foto/ immagini presenti sono prese dalla rete.
Per qualsiasi zozzeria volete inviare questa è la mail:
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fotoxblog@gmail.com
Buona lettura
Buona lettura
.

A tutti quelli che vorranno lasciare un commento : siete pregati di ''firmarvi'' altrimenti risulterete tutti anonimi.
Infinitamente Grazie!
sono quella che sono
Sono quella che sono
Sono fatta così
Se ho voglia di ridere
Rido come una matta
Amo colui che m'ama
Non è colpa mia
Se non e sempre quello
Per cui faccio follie
Sono quella che sono
Sono fatta così
Che volete ancora
Che volete da me
Son fatta per piacere
Non c'e niente da fare
Troppo alti i miei tacchi
Troppo arcuate le reni
Troppo sodi i miei seni
Troppo truccati gli occhi
E poi
Che ve ne importa a voi
Sono fatta così
Chi mi vuole son qui
Che cosa ve ne importa
Del mio proprio passato
Certo qualcuno ho amato
E qualcuno ha amato me
Come i giovani che s'amano
Sanno semplicemente amare
Amare amare...
Che vale interrogarmi
Sono qui per piacervi
E niente può cambiarmi
Se non e sempre quello
Per cui faccio follie
Sono quella che sono
Sono fatta così
Che volete ancora
Che volete da me
Son fatta per piacere
Non c'e niente da fare
Troppo alti i miei tacchi
Troppo arcuate le reni
Troppo sodi i miei seni
Troppo truccati gli occhi
E poi
Che ve ne importa a voi
Sono fatta così
Chi mi vuole son qui
Che cosa ve ne importa
Del mio proprio passato
Certo qualcuno ho amato
E qualcuno ha amato me
Come i giovani che s'amano
Sanno semplicemente amare
Amare amare...
Che vale interrogarmi
Sono qui per piacervi
E niente può cambiarmi
Jacques Prévert
Riflessi di luce
la candela che si riflette sulla lama,
la paura nei tuoi occhi,
stringi i denti ad ogni passaggio
sulle tue rosse gote
scottate da ambrate gocce di cera,
non lo farei mai.. e tu lo sai..
ma quel pizzico di follia
ti piace,
mi piace,
ti eccita,
ci eccita.
la paura nei tuoi occhi,
stringi i denti ad ogni passaggio
sulle tue rosse gote
scottate da ambrate gocce di cera,
non lo farei mai.. e tu lo sai..
ma quel pizzico di follia
ti piace,
mi piace,
ti eccita,
ci eccita.
regalo prezioso
Sei arrivato a casa con un sorriso,
quei sorrisi che vedo poche volte sul tuo viso, come quando un
bimbetto cerca di nascondere una marachella. Le tue mani son dietro
la schiena e nascondono qualcosa. Da te oramai non mi aspetto
sorprese, ma questa davvero mi incuriosisce.
Un paio di passi o forse qualcuno in
piu' e sei davanti a me, mi abbracci nascondendo nuovamente il
pacchetto, mi baci e sussurri all'orecchio che è un regalo.
Sai bene che le orecchie sono un gran punto erotico per me e dei
brividi che mi percorrono dalle spalle fino in fondo la schiena non
tardano ad arrivare.
Il fruscio della carta dietro a me fa
aumentre la curiosità, appoggi l'oggetto misterioso alla mia
pelle: è caldo, ma se lo sposti di poco lo sento ruvido e
freddo. Ti chiedo cosa possa essere, un oggetto del genere la mia
mente non riesce ad elaborarlo, freddo-caldo-ruvido..
Mi dici di aspettarti in salotto. Nuda.
Al buio. Eseguo.
Poco dopo arrivi,vedo la tua ombra in
penombra spegnere la luce della cucina, il non saper cosa fosse
quell'oggetto mi fa andar pazza, mille pensieri fan salire quel filo
d'eccitazione mista ad infantile curiosità.
Mi fai alzare dal divano sul quele mi
ero comodamente sdraiata, con una mano sforzi la mia spalla fino a
farmi mettere accovacciata, davanti a te, all'altezza della tua
patta. Delicatamente con una mano ti sfilo la cintura, e la lascio
cadere sul tappeto, apro i bottoni dei jeans e sento la tua
eccitazione che cerca di spingersi fuori i boxer. Mi fermi, mi rialzi
e avvicini con due mani la mia testa alla tua: ' E' solo una prova,
non te ne innamorare' .
Mi fai assaggiare il regalo
passandomelo sulle labbra e sulle guance, dapprima una sensazione di
leggerezza, qualcosa di liscio si scontra con delle pietruzze, o
comunque una cosa ruvida che quasi mi infastidisce. Le tue mani ora
passano sul mio collo, si spostano dietro la nuca e con gentilezza
gli stringono una specie di fettuccia attorno. Emozione per il regalo
ricevuto, eccitazione mista a paura per la sensazione del collo
legato, forse un po' troppo, brividi che risalgono il corpo,
un'intreccio di reazioni emotive incontrollabile.
Ti siedi sul divano e mi fai
avvicinare a te. Strattonandomi per la nuova collana che mi hai
appena fatto indossare mi spingi in un affondo tra le tue gambe
mentre con l'altra mano controlli la mia testa, su e giù, su e
giù. Sento le tue vene sempre piu' grosse, le sento strisciare
sulla mia lingua, la tua asta sempre piu' corpulenta, la mia bocca
sempre piu' violata, il mio respiro che si fa affannoso quanto il
tuo, ti lavoro bene finché uno spruzzo caldo inonda la mia
gola.
Mi lasci riprendere il respiro,
deglutisco e mi pulisco quel po' che riesco la faccia.
Mi appoggio al tuo petto, sento i
battiti accelerati del tuo cuore, l'odore del tuo sudore mescolato
nelle narici all'odore del tuo pizello mi eccita maggiormente, vorrei
di nuovo sprofondare tra le tue gambe..
Mi blocchi, ti concedi due minuti per
la ripresa, nel frattempo mi dici di andare allo specchio ad ammirare
il nuovo regalo.
Dal salotto ti sento ridere.. 'Era per
Kelly, ma forse a te sta meglio, già, tu sei piu' cagna! '.
Nero, vellutato, tempestato di
brillanti.
..non so se la nostra cagnolina avrà
il suo nuovo collarino...
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